Negli ultimi anni, l'Unione Europea ha fatto notevoli progressi nel promuovere la sostenibilità attraverso il mercato dei capitali.
Un passo cruciale in questa direzione è stato il Piano d'azione europeo per la finanza sostenibile, pubblicato nel 2018 dalla Commissione europea. Questo piano mira a orientare il mercato dei capitali verso un modello di sviluppo sostenibile, inclusivo e allineato agli impegni dell'Accordo di Parigi sul clima.
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Cos’è la Tassonomia europea?
Una delle misure fondamentali introdotte dal piano è la creazione di una Tassonomia UE chiara e dettagliata.
La Tassonomia UE è un sistema di classificazione che determina se un’attività economica può essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale. Si tratta di strumento solido e basato su criteri e dati scientifici, basati sul parere del gruppo di esperti tecnici (TEG) sulla finanza sostenibile.
Il suo obiettivo è di permettere agli investitori di identificare e valutare in modo accurato le opportunità di investimento che rispondono ai criteri ambientali dell'UE. Questa classificazione mira a contrastare il greenwashing e a promuovere investimenti che contribuiscono realmente alla sostenibilità ambientale.
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Come funziona la Tassonomia UE e quali sono i 6 obiettivi ambientali
La Tassonomia europea definisce i criteri per identificare le attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale. Per essere considerata sostenibile, un’attività economica deve contribuire significativamente ad almeno uno dei 6 obiettivi ambientali stabiliti dalla Tassonomia:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento ai cambiamenti climatici;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso un’economia circolare;
- prevenzione e controllo dell'inquinamento;
- tutela e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Inoltre, l'attività deve rispettare il principio del "Do No Significant Harm" (DNSH), ossia non compromettere nessuno degli altri cinque obiettivi, e deve rispettare i criteri minimi di salvaguardia dei diritti umani e sociali, secondo le linee guida internazionali.
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Come la Tassonomia UE si collega alle normative SFDR e CSRD
La Tassonomia UE è strettamente interconnessa con il Regolamento sulla divulgazione di informazioni sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) e la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD). Queste normative operano in sinergia per creare un quadro normativo che facilita la trasparenza e la tracciabilità degli investimenti sostenibili.
SFDR: questo regolamento richiede alle imprese del settore finanziario di fornire informazioni dettagliate sui loro prodotti in termini di sostenibilità. In particolare, gli investimenti devono essere classificati in base al loro livello di allineamento con i criteri ESG, secondo articoli specifici (Articoli 6, 8 e 9) che indicano il livello di sostenibilità.
Qui, la Tassonomia UE funge da riferimento fondamentale per determinare se un investimento può essere considerato sostenibile, aiutando a prevenire fenomeni di greenwashing.
CSRD: con l'introduzione di questa direttiva, un numero maggiore di aziende è obbligato a redigere il proprio bilancio di sostenibilità. La Tassonomia UE fornisce il quadro di riferimento necessario per la rendicontazione di queste informazioni, assicurando che le aziende possano dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità in modo chiaro e verificabile. Questo non solo facilita la conformità normativa, ma aumenta anche la fiducia degli investitori e degli stakeholder.
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Conclusioni
Per le aziende, l'adozione e l'allineamento con la Tassonomia UE rappresentano un passo fondamentale non solo per accedere a finanziamenti sostenibili, ma anche per rafforzare la propria reputazione sul mercato e contribuire concretamente alla transizione verso un’economia sostenibile.
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