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Cos'è l'impronta ecologica?
L’impronta ecologica, termine spesso confuso con l’impronta di carbonio (o carbon footprint), è un indicatore che serve a misurare il fabbisogno di risorse naturali da parte dell’uomo rispetto alla reale capacità della Terra di rispondere a questa domanda.
In altre parole, è una stima della quantità di terreno, acqua e altri materiali biologici, necessari per produrre tutte le risorse consumate da un individuo o una comunità.
L'obiettivo di misurare l'impronta ecologica è quello di aiutare le persone e le organizzazioni a comprendere meglio l'impatto ambientale delle loro attività e adottare misure per ridurlo.
Di solito il calcolo viene eseguito secondo fattori di partenza variabili, che dipendono dalle categorie che rappresentano la domanda: possono essere singole persone, famiglie, porzioni di popolazione, stati e aziende. Ma cosa differenzia nel concreto l’impronta ecologica dall’impronta di carbonio?
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Impronta ecologica e impronta di carbonio: le differenze
L’impronta ecologica rappresenta il quantitativo di risorse naturali necessarie per sostenere il nostro stile di vita (spesso poco sostenibile) considerando diversi fattori, come il consumo di energia, la produzione di rifiuti e la quantità di risorse consumate.
Si esprime solitamente in ettari globali (gha) e rappresenta la superficie terrestre e/o marina necessaria per produrre le risorse utilizzate e per assorbire le emissioni di rifiuti prodotte da un dato gruppo di persone o da un'attività economica specifica.
L’impronta di carbonio, invece, si concentra esclusivamente sulle emissioni di CO₂ e degli altri gas serra. Si misura in tonnellate di CO2 equivalente (tCO2eq) e rappresenta la quantità di gas serra emessi nell'atmosfera a causa di un'attività economica specifica o di un gruppo di persone.
L'impronta ecologica, quindi, NON è la misura dei gas serra prodotti da un’attività, ma rappresenta un indicatore più ampio dell'impatto ambientale delle attività umane, che tiene conto di diversi fattori.
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Come calcolare l’impronta ecologica: quali sono gli indicatori e le fasi principali
Il calcolo dell'impronta ecologica è un processo complesso che coinvolge la valutazione di diversi fattori, come:
- il consumo di energia;
- la produzione di rifiuti;
- la quantità di risorse consumate.
Ci sono diverse metodologie utilizzate per il calcolo dell'impronta ecologica, ma in generale le fasi principali sono le seguenti:
- identificare le categorie di consumo che si vogliono analizzare, come ad esempio il consumo di energia, la produzione di rifiuti o la quantità di cibo consumato;
- raccogliere una quantità significativa di dati relativi alle categorie identificate. Ad esempio, per valutare il consumo di energia, si potrebbero raccogliere le bollette energetiche degli ultimi mesi;
- i dati raccolti vengono convertiti da unità di misura comuni, come ad esempio litri di acqua o chilogrammi di CO2, a ettari globali gha;
- sommare i dati convertiti per ciascuna categoria di consumo per ottenere l'impronta ecologica totale.
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Perché calcolare l’impronta ecologica?
Il calcolo dell'impronta ecologica serve a valutare l'impatto ambientale delle attività umane e a comprendere meglio l'uso delle risorse naturali. I motivi per i cui calcolare l’impronta ecologica possono essere diversi:
- sensibilizzare le persone sull'importanza di ridurre il proprio impatto sull'ambiente e promuovere comportamenti più sostenibili;
- pianificare e gestire meglio le proprie attività aziendali, adottando misure per ridurre l'impatto ambientale e aumentare l'efficienza delle risorse;
- confrontare i livelli di impatto ambientale tra diverse attività o paesi, aiutando a identificare le aree dove sono necessarie maggiori azioni per ridurre l'impatto ambientale;
- può essere inoltre utilizzato come strumento di monitoraggio per verificare l'efficacia delle azioni adottate per ridurre l'impatto ambientale.
In sintesi, il calcolo dell'impronta ecologica è un importante strumento di valutazione dell'impatto ambientale, che può contribuire a promuovere comportamenti più sostenibili e a gestire meglio le risorse naturali.
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Come ridurre l'impronta ecologica in azienda: 5 consigli pratici
Una volta presa coscienza di cosa sia l’impronta ecologica e cosa fare per misurarla, è possibile mettere in atto alcuni accorgimenti per ridurla. Vediamo di seguito 5 consigli utili a ridurre l’impronta ecologica in azienda.
- Ottimizzare il consumo energetico: riduci gli sprechi adottando soluzioni efficienti come l'illuminazione LED e sistemi di riscaldamento/raffreddamento intelligenti.
- Promuovere la mobilità sostenibile: incentiva l'uso di trasporti ecologici come biciclette, car-sharing o veicoli elettrici per il personale.
- Gestire i rifiuti in modo consapevole: introduci politiche di riduzione, riuso e riciclo dei materiali per minimizzare i rifiuti aziendali.
- Scegliere fornitori sostenibili: collabora con partner che adottano pratiche rispettose dell'ambiente e che offrono prodotti e servizi ecocompatibili.
- Ridurre l'uso della carta: digitalizza i processi aziendali per diminuire il consumo di carta e promuovere la sostenibilità anche in ufficio.
Adottando questi semplici accorgimenti, la tua azienda potrà contribuire concretamente a ridurre la sua impronta ecologica, migliorando la sostenibilità complessiva delle operazioni.
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Impronta ecologica o carbon footprint: cosa interessa oggi alle aziende
Come abbiamo visto, l’impronta ecologica è molto utile per renderci conto a 360° di quanto impattano le nostre attività sull’ambiente, prendendo in esame diversi fattori.
Tuttavia, proprio a causa dell'emergenza climatica legata all'azione umana, l'attenzione e gli obiettivi internazionali sono focalizzati sul limitare l'aumento delle temperature e quindi sulle emissioni di gas serra.
Per questo motivo, oggi, quello che serve realmente alle aziende è sapere come si calcola la carbon footprint, così da poter iniziare un percorso di riduzione e avere accesso a tutti i vantaggi che si ottengono raggiungendo la carbon neutrality, come ad esempio:
- anticipare i cambiamenti già in atto, visto che le normative di carattere ambientale, come la CSRD, stanno assumendo un ruolo sempre più centrale a livello nazionale e internazionale;
- migliorare la reputazione del proprio brand, mostrando l’impegno dell’azienda nei confronti del pianeta e creando un eco positivo tra clienti, partner e dipendenti;
- attrarre nuovi clienti, che danno sempre più importanza alle tematiche ambientali, anche quando si tratta di acquistare un determinato prodotto o servizio;
- attrarre nuovi investimenti, dal momento che l’impatto ambientale sta diventando un criterio di riferimento nel valutare verso quale azienda rivolgere finanziamenti e investimenti.