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Come il cambiamento climatico impatta sull’economia?
Dire che il cambiamento climatico e l’economia mondiale siano legati tra loro è inevitabile. Un report di Christian Aid attesta che:
- 15 disastri climatici avvenuti nel 2021, tra cui uragani e alluvioni, abbiano un costo stimato di 170 miliardi di dollari;
- il fondo del Green Deal dell’Unione Europea prevede investimenti per 1.000 miliardi di euro nei prossimi 10 anni;
- 70 miliardi di euro (ovvero il 30% dei fondi del PNRR) siano stati allocati per la transizione ecologica delle aziende italiane.
Calcolare la carbon footprint dell’azienda è il primo passo per comprendere a livello corporate il legame tra cambiamento climatico ed economia. Intraprendere il cammino verso la neutralità carbonica, grazie alla riduzione delle emissioni e alla compensazione della CO2, è quello successivo.
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Carbon offsetting in Italia e non solo: un mercato in crescita
Gli analisti della Morgan Stanley prevedono che il mercato dei crediti di carbonio crescerà fino a raggiungere i 35 miliardi di dollari entro il 2030.È chiaro quindi che il settore ha ampi margini di crescita anche in Italia, dove coinvolgerà sempre più piccole, medie e grandi imprese del nostro tessuto economico.
Citando anche la pandemia da Covid-19 come evento scatenante di un cambiamento a livello globale nel modo in cui si conducono gli affari, Larry Fink, CEO di Blackrock ha detto in un’intervista:
«Tutte le aziende e tutti i settori saranno trasformati dalla transizione verso il Net Zero. La domanda è: sarai un trascinatore, o ne verrai trascinato?».
Nella sua definizione di un “capitalismo sostenibile”, in cui il valore delle aziende sarà dettato dalla loro capacità di creare relazioni di valore con clienti, dipendenti e investitori, Fink sottolinea l’importanza delle scelte etiche.
Nel business mondiale del domani, saranno le aziende consapevoli del legame tra cambiamento climatico ed economia ad avere successo.
Ritorna nelle parole degli esperti l’importanza per le aziende di muoversi per tempo per contrastare il cambiamento climatico, sia per le multinazionali che per le PMI, anche in Italia.
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Le normative su ambiente e offsetting
Chi prenderà provvedimenti dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente non si farà trovare impreparato nel momento in cui nuove politiche verranno avviate per raggiungere gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi.
Crescerà infatti il ruolo delle normative di carattere ambientale, come la CSRD e la CSDDD, e con esso le conseguenti agevolazioni e forme di tassazione penalizzanti.
Le normative su ambiente e offsetting potrebbero diventare obblighi legislativi, davanti a cui le imprese saranno, prima o poi, chiamate a rispondere. Per questo è importante agire da subito.
Mostrarsi disponibili a intraprendere la climate journey dona un vantaggio competitivo alle piccole e medie imprese, che sono già oggi favorite negli accordi commerciali con le multinazionali.
La scalabilità dei progetti di offsetting e carbon removal permetterà di compensare sempre più emissioni di CO₂, rendendo le aziende italiane virtuose dal punto di vista delle scelte climatiche.
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Entrare nel mercato dell’offsetting
Se il legame tra cambiamento climatico ed economia è duplice (da un lato le immense risorse impiegate per contrastare i disastri ambientali dall’altro i vantaggi sul mercato per le aziende che si interessano agli obiettivi ESG), come si entra nel mercato dell’offsetting?
Il mercato globale della CO₂ si suddivide principalmente in due tipologie: i mercati di conformità e il mercato volontario.
Il mercato di conformità è regolamentato da normative che impongono limiti alle emissioni di CO₂ per alcune aziende operanti in settori specifici. Le aziende che superano questi limiti devono acquistare crediti di carbonio da altri soggetti che, al contrario, emettono meno del consentito. Un esempio è l’EU Emission Trading System (ETS), che opera attraverso un sistema "cap-and-trade": il limite massimo di emissioni (cap) si riduce progressivamente per incentivare la riduzione delle emissioni nel tempo.
Il mercato volontario, invece, consente a individui, aziende e organizzazioni di compensare volontariamente le proprie emissioni acquistando crediti generati da progetti certificati. Questo mercato offre maggiore flessibilità e si basa sull’incontro tra domanda e offerta, con prezzi determinati dalla qualità e dal tipo di progetto.
Per quanto riguarda i progetti di offsetting, questi possono essere suddivisi in due principali categorie: nature-based e technology-based.
- Progetti nature-based:some text
- Foreste e agricoltura rigenerativa: Conservazione di foreste esistenti o piantumazione di nuove, e pratiche agricole che migliorano la salute del suolo e catturano CO₂.
- Ecosistemi marini e costieri: Progetti che ripristinano ecosistemi come mangrovie e alghe marine, noti per la loro capacità di assorbire grandi quantità di CO₂.
- Progetti technology-based:some text
- Direct Air Capture (DAC): Tecnologie che aspirano la CO₂ direttamente dall’atmosfera per poi immagazzinarla in modo sicuro.
- Progetti sulle energie rinnovabili: Installazione di impianti solari, eolici o idroelettrici per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
La diffusione di progetti certificati da enti terzi, come Verra o Gold Standard, sta contribuendo alla crescita di crediti di carbonio certificati disponibili nel mercato. Questi enti garantiscono che i progetti rispettino requisiti rigorosi, come l’addizionalità, la trasparenza e la permanenza dei risultati ottenuti.
