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Net Zero o carbon neutrality? Facciamo chiarezza
Spesso con Net Zero (o emissioni nette zero) si intende la condizione in cui le emissioni di CO₂ rilasciate nell’atmosfera dalle attività di un’azienda vengono bilanciate da una quantità equivalente compensata (rimossa o evitata), in un dato periodo di tempo.
Questa definizione, però, crea una sorta di accavallamento con la definizione di neutralità carbonica, tanto che in alcuni casi i due termini vengono usati erroneamente come sinonimi.
Per rendere le terminologie della sostenibilità più accessibili a tutti, vogliamo fare chiarezza sulla differenza tra carbon neutrality e Net Zero, e spiegarti quali azioni e progetti puoi mettere in pratica fin da ora per dare il via al tuo viaggio verso la sostenibilità, in azienda e non solo.
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Net Zero emissions: traduzione e spiegazione
Le emissioni nette zero coincidono con un momento in cui l’azienda, o l’attività produttiva, si trova su una traiettoria di riduzione delle emissioni allineata con gli obiettivi di Parigi (ovvero il contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto della soglia di 2°C per contrastare il global warming).
In aggiunta a questo, al fine di raggiungere le Net Zero emissions, per le attività di compensazione è raccomandabile la preferenza di progetti di rimozione delle emissioni, in modo da raggiungere un vero e proprio equilibrio tra la quantità di gas serra rilasciati in atmosfera e quella sequestrata.
Iniziative internazionali come “Science Based Targets Initiative” o “Net Zero 2030 B Corp Climate Collective” hanno fatto ulteriormente chiarezza sulle strategie da mettere in atto.
Per rientrare nella definizione di Net Zero bisogna che le attività di decarbonizzazione rispettino questi requisiti:
- l’azienda si trova su una traiettoria di riduzione delle emissioni allineata con gli obiettivi di Parigi;
- si preferiscono soluzioni “carbon removal” per le attività di compensazione, che significa che le emissioni devono essere compensate preferibilmente con progetti che catturano, sequestrano o rimuovono CO₂ dall’atmosfera (neutralizzazione), in modo che la CO₂ netta rilasciata sia pari a zero;
- le soluzioni di compensazione sono certificate secondo i principali standard internazionali (Verified Carbon Standard o Gold Standard). Questo garantisce che i crediti di carbonio acquistati siano reali e verificabili, e che i progetti sostenuti forniscano contributi misurabili allo sviluppo sostenibile.
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Le iniziative a sostegno dell'obiettivo Net Zero
La necessità di raggiungere al più presto le zero emissioni nette ha portato alla nascita di iniziative per regolamentare le azioni e gli standard necessari per il raggiungimento dell’obiettivo Net Zero. Vediamo le 2 principali.
Science Based Targets Initiative
La SBTi è stata fondata nel 2015 da CDP, lo United Nations Global Compact, il World Resources Institute (WRI), e il World Wide Fund for Nature (WWF)*. Lo scopo? Invitare le aziende, soprattutto quelle private, a compiere un percorso verso la Net Zero by 2050, attraverso soluzioni supportate da basi scientifiche, quindi allineate con i sopracitati obiettivi di Parigi.
Net Zero 2030 B Corp Climate Collective (BCCC)
Nasce invece nel 2019 questo collettivo che riunisce oltre 500 aziende private con l'obiettivo di raggiungere le Net Zero emissions. La campagna attuale, che ha guidato le compagnie verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030** si chiude a breve e il collettivo si dedicherà ad attività a più ampio raggio che arrivino a un risultato apprezzabile per il 2050.
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Quali sono le tecnologie carbon removal che contribuiscono al Net Zero?
I progetti che contribuiscono all’obiettivo Net Zero sono quelli che rimuovono le emissioni di CO₂ dall’atmosfera.
Ecco qualche esempio:
- le attività technology based comprendono l’utilizzo di biomasse per la raccolta e la conservazione del carbonio (BECCS), oppure il metodo DAC (Direct Air Capture) che sfrutta le reazioni chimiche per separare e catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera;
- tra i progetti nature based, invece, rientrano quelli di riforestazione certificata e su vasta scala; le pratiche di agricoltura che puntano alla raccolta della CO₂ attraverso il suolo; le attività di ampliamento degli ecosistemi marini.
Tra i nostri progetti di compensazione trovi diversi esempi di applicazione di queste tecniche.
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Net Zero vs neutralità carbonica: i termini a confronto
Ma quindi, qual è la differenza tra neutralità carbonica e Net Zero?
- Con il termine “carbon neutrality” si intende una condizione in cui l’impresa, che produce una certa quantità di emissioni, ne compensa la stessa quantità.
Con questo termine non si impone un target di riduzione delle emissioni (comunque sempre previsto in un percorso corretto), e non ci sono limitazioni sulle tipologie di progetti da sostenere per compensare le emissioni, purché si tratti di soluzioni certificate e in linea con gli standard internazionali.
- Il termine “Net Zero”, invece, è considerabile in un certo senso una condizione più stringente rispetto alla carbon neutrality. Presuppone infatti, come abbiamo già detto, che l’azienda si trovi su una traiettoria di riduzione delle emissioni allineata con gli obiettivi di Parigi e raccomanda la preferenza verso soluzioni carbon removal per la compensazione delle emissioni.
*Fonte: https://sdgs.un.org/goals